Cinque giorni lungo la costa selvaggia tra Bosa e Tharros, attraverso scogliere vulcaniche, rocce lunari, canyon, cascate sul mare, spiagge di quarzo e un’antica città fenicia
Il Cammino dei colori è un trekking costiero che parte da Porto Alabe (Tresnuraghes), passa attraverso tutta la costa di Cuglieri e la penisola del Sinis, e arriva a Capo San Marco (Cabras).
Prende il nome dai mille colori che si incontrano lungo il percorso, dalle lussureggianti cromie delle case di Bosa all'incredibile piumaggio dei gruccioni, uccelli tropicali che nella stagione estiva scelgono questo posto per nidificare. Ma non solo: nero, come la costa vulcanica di Cuglieri; bianco, come le scogliere di S'Archittu; turchese, come il mare cristallino del Sinis; rosa, come i fenicotteri dei molti stagni retrodunali; rosso, come i mille papaveri tra i campi di grano; verde, come la macchia mediterranea...
Si cammina a piedi seguendo la costa. Un paio di guadi rendono il cammino avventuroso. Uno di questi, all'interno del Canyon del rio Mannu di Sennariolo e Tresnuraghes, lo affronteremo con l'ausilio di un canotto...
Uno dei borghi antichi più belli e colorati della Sardegna, dominato da un castello medievale e tagliato in due dal fiume Temo. Bosa è un'accogliente cittadina dove perdersi tra le sue sinuose e impervie vie del centro, dove assaporare i sapori della tradizione culinarea sarda, tra terra e mare, con un buon bicchiere di Malvasia. Un ottimo posto dove alloggiare prima di intraprendere il cammino...
Uno degli scorci più belli di tutto il trekking. Un’antica torre di avvistamento spagnola domina il Canyon formato dal Rio Mannu. Scenderemo a piedi fino alla foce e con l’aiuto di una canoa gonfiabile attraverseremo il fiume per poi riprendere il cammino. Una vera avventura in uno dei posti più nascosti e selvaggi della costa Sarda.
Lungo la seconda tappa incontreremo diverse cascate. Sono le uniche in Italia a cadere direttamente in mare. Fra queste la più importante è la cascata di Capo Nieddu, che con un salto di 40 metri regala al camminatore grandi emozioni. Sono cascate stagionali, dipendendo molto dalle piogge. Infatti variano molto a seconda del periodo, passando da un abbondante flusso dopo giorni di piogge, all’essere completamente asciutte durante l’estate. a Capo Nieddu è presente inoltre una torre di avvistamento Spagnola di epoca medioevale.
Dalle rocce vulcaniche si passa nel giro di pochi metri a rocce calcaree, in un ambiente lunare. Qui si trovano le piscine naturali di Su Riu. Proseguendo il cammino si arriva a S’Archittu, un arco di roccia naturale che domina la cala posta subito a fianco dell’omonima località. Proseguendo ancora si raggiunge la Balena di Torre del Pozzo, un promontorio che visto da S'Archittu assume il profilo di una balena, con la caratteristica torre aragonese li costruita. Il Pozzo è una voragine collegata ad una grotta sottomarina dalla quale con il mare mosso esce uno 'sbuffo' d'acqua.
Un lembo di Sardegna che infonde la sensazione di continuità fra terra e mare. Nell’area protetta della penisola del Sinis e dell’isola di Mal di Ventre, istituita nel 1997 ed estesa circa 26 mila ettari nel territorio di Cabras, un variopinto campionario di ambienti terresti e lacustri degradano dolcemente verso spiagge e scogliere. I granuli di quarzo delle ‘perle costiere’ sono originati dal disfacimento delle rocce: una storia iniziata 600 milioni di anni fa a Mal di Ventre
Capo San Marco è un promontorio nella parte meridionale della penisola del Sinis. Questo lembo di terra è orientato sull'asse Nord-Sud, e termina con una scogliera a picco, ove è situato il faro di Capo San Marco. Appartiene all'Area marina protetta del Sinis, nel territorio del comune di Cabras, è luogo di antichi insediamenti, è noto anche per la bellezza del paesaggio, come per la naturalezza dei piccoli porticcioli ricavati lungo la sponda orientale, riparata dalle mareggiate e dal maestrale. Tharros fu villaggio nuragico, colonia fenicia, porto cartaginese, città in età romana, capoluogo in età bizantina e, infine, prima capitale del giudicato d’Arborea. Si trova nella punta a Sud della penisola del Sinis
Lunghezza Percorso: 13,5 km
Dislivello in salita: 350 m | Dislivello in discesa: 350 m
Altitudine massima: 170 m s.l.m.
Difficoltà: media
Possibilità di uscire prima con servizio navetta: si
Lunghezza Percorso: 14 km
Dislivello in salita: 450 m | Dislivello in discesa: 450 m
Altitudine massima: 95 m s.l.m.
Difficoltà: media
Possibilità di uscire prima con servizio navetta: si
NB: l’escursione prevede l’attraversamento del Rio Manu con una canoa gonfiabile
(Tutto verrà affrontato con estrema sicurezza, guidati da un istruttore di canoa della FICT che accompagnerà gli escursionisti uno alla volta da una parte all’altra del fiume)
Lunghezza Percorso: 20 km
Dislivello in salita: 210 m | Dislivello in discesa: 210 m
Altitudine massima: 42 m s.l.m.
Difficoltà: facile
Possibilità di uscire prima con servizio navetta: si
NB: l’escursione prevede un piccolo guado da affrontare a piedi scalzi o con le scarpette d'acqua
Lunghezza Percorso: 12 km
Dislivello in salita: 125 m | Dislivello in discesa: 125 m
Altitudine massima: 24 m s.l.m.
Difficoltà: facile
Possibilità di uscire prima con servizio navetta: si
Lunghezza Percorso: 15 km
Dislivello in salita: 100 m | Dislivello in discesa: 100 m
Altitudine massima: 63 m s.l.m.
Difficoltà: facile
Possibilità di uscire prima con servizio navetta: si
Numero guide necessarie: 2 guide
Numero navette necessarie: 1 navetta con 1-7 partecipanti, 2 navette con 8-16 partecipanti
Aeroporto di riferimento: Alghero (Per l'arrivo) | Alghero o Cagliari (Per il ritorno)
Foto di: Fabio Ghisu
Fonte Testi: Sardegna Turismo e Wikipedia