Escursione a piedi dall'antico monastero di San Pietro di Sorres, nel comune di Borutta, fino a Siligo, attraverso il Monte Pelao, uno dei coni vulcanici del Mejlogu, nel nord della Sardegna
La cattebrale di San Pietro di Sorres è una chiesa romanica, Edificata tra il XII e il XIII secolo, che si trova su un colle di origine vulcanica in territorio del comune di Borutta, piccolo centro del Meilogu, nel nord Sardegna. Grazie ai restauri di fine XIX secolo divenne monumento nazionale, mentre a metà XX, ritornò agli antichi splendori e accanto fu costruito, in stile neoromanico, l’attuale monastero benedettino, abbazia dal 1974. Nel monastero è allestito il museo della cattedrale di Sorres, che illustra la storia della diocesi tra opere d’arte e manufatti architettonici.
La grotta Ulari, sito d'interesse comunitario, ospita al suo interno la più grande colonia riproduttiva mista di pipistrelli della Sardegna. 5 sono le specie troglofile presenti nei diversi periodi dell'anno. Un sito, quindi, di particolare importanza che ci avvicina all'affascinante mondo dell'oscurità!
Borutta è un caratteristico paesino del Mejlogu, sitauto sulle pendici del Monte Pelao, vicino al monastero di San Pietro di Sorres. Passeggiare sul ciotolato delle sue graziose vie del centro storico è come tornare indietro nel tempo. La cura con cui gli abitanti adornano gli esterni dei palazzi con piante e piccoli particolari è impeccabile. Nelle vicinanze del paese c'è la grotta Ulari, un importatissio sito sia dal punto di vista storico che dal punto di vista naturalistico. Abitata fin dal neolitico a partire dal 3500 a. C., oggi è un fondamentale sito di nidificazione e svernamento per i pipistrelli, come il Rinolofo maggiore, il Rinolofo di Meyeli, il Vespertilio magrebino, Vespertilio capaccini e il Miniottero.
Uno dei più estesi coni vulcanici del Mejlogu, il Monte Pelao è diviso in cinque comuni, Siligo, Bessude, Thiesi, Borutta e Bonnannaro. Ogni paese ha il suo accesso ed ognuno di questi ha la sua caratteristica. Si tratta di una vera e propria meseta, o come si direbbe in sardo, una giara, un tavolato basaltico, formato da un esteso altopiano circondato da imponenti pareti rocciose attorno. Le pendici del monte sono caratterizzate da boschi secolari alternati a pascoli e coltivazione di ulivo, mentre nell'altipiano vi sono praterie dal carattere di steppa. La cima del monte raggiunge la quota di 725 m. s.l.m. Questo percorso partirà dal paese di Borutta, arriverà vicino alla cima, la vecchia sommità del volcano, la attraverserà e arriverà dall'altra parte dell'altopiano, affaciandosi al paese di Bessude. Costeggerà le sue falesie e riscenderà nel versante di Siligo.
Siligo è un tipico paesino del Mejlogu, situato sulle pendici del Monte Pelao e circondato da numerosi rilievi di origine vulcanica, tra cui il Monte Santu. Non raggiunge i mille abitanti ed è famoso per alcuni personaggi che qui ebbero il loro natale, come Maria Carta e Gavino Ledda. Circondato da prateri e boschi, è un luogo piacevole dove percorrere diverse passeggiate immersi nalla natura selvatica e bucolica.
Difficoltà: E (escursionista), media
Lunghezza Percorso: 12km c.a.
Tempo di Percorrenza: 5ore c.a.
Dislivello in salita: 350m c.a.
Dislivello in discesa: 350m c.a.
oppure
l'altopiano del Pelao è il luogo ideale dove meditare, godersi il tramonto e il sorgere della luna
oratorio Santa Croce di Borutta
uno scorcio di Borutta
uno dei numerosi laghetti stagionali dell'altopiano del Pelao, importantissimi per la fauna, la flora e per il bestiame
il paese di Borutta visto dalla salita per il Monte Pelao e in lontananza il colle Sorres con la sua cattedrale
la salta verso il Pelao e il paese di Bonnannaro in lontananza
Bonnannaro e la vista dal Pelao
Bessude visto dall'alto
Bessude e la sua croce
la dolce sommità del Monte Pelao
Borutta vista dall'alto
oppure
Foto di: Fabio Ghisu e Monica Serra
Fonte Testi: Sardegna Turismo e Wikipedia