Sono così forti da essere riuscite a sopravvivere alla grande estinzione di massa del Cretaceo, quella dei dinosauri per intenderci. Ciononostante molte specie di loro rischiano di non poter superare l'Antropocene. Le tartarughe marine nuotano in un mare di plastica, tra le reti e gli ami dei pescatori. Quelle d'acqua dolce se la devono vedere con la distruzione del proprio habitat e l'introduzione di specie aliene. Quelle di terra diventano grandi solo se non finiscono in qualche giardino privato come animale da compagnia, o schiacciate da un'automobile. Insomma, l'homo sapiens mette a dura prova ogni specie vivente di questo pianeta, anche i più forti!
Ma non tutto e perduto!
Esistono in ogni parte del mondo progetti di tutela per questi splendidi animali, dalla pulizia delle spiagge ai centri di recupero, e così via! E molto si può fare anche stando a casa, utilizzando meno plastica possibile, evitando di comprarsi tartarughe da compagnia (soprattutto se esotiche), incentivando progetti di recupero e di difesa degli ambienti palustri.
La testuggine palustre europea (Emys orbicularis in foto) è un animale molto sensibile al deterioramento del proprio habitat, è infatti un bioindicatore sulla qualità dell'ambiente.